venerdì 4 marzo 2016

Vangelo di Marco 12,28-34

„…amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici”.
Questo disse lo scriba, ed il Cristo gli rispose: „Non sei lontano dal regno di Dio”.

Se dunque l’amare il prossimo vostro come voi stessi vale più di ogni offerta ed ogni sacrificio verso il Dio vostro, l’amare il prossimo vostro come voi stessi diventa il dovere primo vostro verso il Padre.
Non infatti il Padre dovete amare prima del prossimo vostro, quanto invece il prossimo vostro prima del Padre.
Qual padre tra gli uomini infatti chiede ai propri figli di essere amato più dell’amare i suoi propri fratelli? Non è forse vero che un buon padre amorevole insegna ai propri figli l’amarsi reciprocamente prima ancora d’amare il proprio padre?
E’ nel fare la volontà del proprio padre che lo si ama veramente!
Come un padre tra gli uomini si sente amato ed esaudito quando i figli fra loro si amano prima ancora d’amare il proprio padre, così allo stesso modo il Padre si sente amato ed esaudito quando gli uomini fra loro si amano prima d’amare il loro Dio Padre.
E’ nel fare la volontà del Padre che Lo si ama veramente: non le offerte, non i sacrifici, non le attenzioni verso il Padre valgono più dell’amare il prossimo vostro.
Se voi rendete culto al Padre, pregandolo e seguendo le dottrine dei sacerdoti, ma non vivete amando il prossimo vostro come voi stessi, siete forse nella fede?
Voi non lo siete! Voi siete in un credo, voi siete nel vostro credo, voi siete nel credo di una religione, ma non siete nella fede.

Cos’è la religione?
Ed il credo, cos’è?
Religione e credo sono forse fede?

La religione è dottrina, rito, preghiera insegnata, e... templi che delimitano un luogo sacro.
Il credo invece è il credere nella propria religione, dunque è credere nelle dottrine, nei riti, nelle preghiere insegnate e... che un luogo terreno sia sacro.

E la fede?
E’ forse dottrina?
Oppure, è rito?
O forse la fede è preghiera insegnata?
O forse invece è il frequentare un luogo sacro?
Voi stessi sapete ammettere che la fede non è nulla di tutto questo... perché la fede è cosa riposta in qualcuno, verso qualcuno, e non in cose o verso cose... perché verso le cose si ha fiducia, ma non la fede.
La fede è credere in qualcuno, e dunque non è credere in qualcosa.
E non è forse vero che la religione è una cosa? Se dunque è una cosa, non si può avere fede nella religione, quanto piuttosto avere fiducia nella religione che si considera giusta.
Ed avere fiducia significa credere, l’aver fiducia in una cosa significa credere in quella cosa...

Ma voi dite che si può credere in qualcuno, e che questo credere è fede.
E vi chiedo: credere e credo, sono la stessa cosa?
Il credo è il credere in qualcosa, mentre il credere in qualcuno, non è il credere in qualcosa, e dunque il credo ed il credere non sono la stessa cosa.
Il credo è infatti un pensiero, una ideologia, una convinzione, un ideale, una cultura, è un concetto, è un modello di vita, è una concezione, è una teoria ritenuta vera, è insomma... una dottrina.
Ecco! Credo e religione si fondono nel pensiero dottrinale, ma nulla hanno a che vedere con la fede, perché un pensiero, una ideologia, una convinzione, un ideale, una cultura, un concetto, un modello di vita, una concezione, una teoria ritenuta vera... non sono e non identificano una persona.

Ma voi dite: “Un pensiero, una ideologia, una convinzione, un ideale, una cultura, un concetto, un modello di vita, una concezione, una teoria ritenuta vera... identificano una persona in cui credere ed in cui aver fede”.

Vi dico: “No Fratelli! Non sono un pensiero, una ideologia, una convinzione, un ideale, una cultura, un concetto, un modello di vita, una concezione, una teoria ritenuta vera... ad identificare una persona, quanto piuttosto è una certa persona che si identifica in un certo pensiero, in una ideologia, in una convinzione, in un ideale, in una cultura, in un concetto, in un modello di vita, in una concezione, in una teoria ritenuta vera...
Ecco! Nel credere in una persona che si identifica in un qualcosa, si ha fede in quella persona, mentre nel credere nelle cose che identificano una persona, si vive solo nel credo di una religione, senza la fede.

Voi siete in questo errore, che è l’inganno architettato dal maligno, e voi senza rendervene conto, lo servite parlando ed agendo a sostegno dell’inganno architettato, costruito e gestito dal maligno.

E del luogo sacro in cui credete, che dire?
Non è forse vero che siamo Tempio di Dio e che Dio è in noi? (Prima Lettera ai Corinzi 3,16-17).
Qual’è dunque il luogo più sacro tra i sacri?
Non è forse il prossimo vostro?
Ecco! Ogni religione in questo crolla, ogni credo in questo si smentisce, ogni dottrina è il nulla innanzi al sacro del prossimo vostro ed ogni preghiera dovrebbe essere per il prossimo vostro, ed ogni rito dovrebbe essere verso il prossimo vostro: il rito dell’Amore Fratelli! Quanto voi ignorate!

In verità vi dico, chi vive nella fede autentica, ha oltrepassato ogni credo ed ogni religione.
Ma voi delle mie parole vi scandalizzate.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,28b-34.

In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 
Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; 
amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 
E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi». 
Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; 
amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 
Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

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