sabato 5 marzo 2016

Vangelo di Luca 18,9-14

Non dite forse voi “Ti ringrazio Dio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano”?
Voi lo dite, e lo dite in misura rafforzata!
Sì Fratelli tutti! Voi lo dite e voi agite di conseguenza.
Quanti fra voi ringraziano infatti Dio di non essere come io sono?
Sono io forse come voi?
Non lo sono!
Io infatti sono contro voi, sono contro il vostro credo e sono contro le vostre dottrine, e voi ringraziate il Dio vostro di non essere come io sono, quanto invece vi ritenete benedetti essere nel credo vostro, e di questo ringraziate il Dio vostro.
Dico falsità?
Non la dico! Io ho affermato una Verità Terrena che voi non potete smentire, perché se la smentiste, sareste come io sono, perché smentendo questa mia verità affermata, non sareste a difesa del credo vostro, quanto invece credereste in un credo differente da quello da voi praticato, credendo nel mio credo che afferma il contrario del vostro, perché il mio credo pone la vostra religione al pari di ogni religione, difettosa, non perfetta, lacunosa, soggetta all’errore, perché l’errore del credo vostro è il credere essere nel credo perfetto, proprio come il fariseo.

Se io infatti mi oppongo al credo vostro, voi ritenendovi nel credo unico e perfetto, ritenete il mio credo non in Dio, non per Dio, non da Dio e non secondo Dio.
Dice infatti la vostra dottrina che osservate prima ancora d’osservare il Comandamento Unico, che chi non professa la dottrina vostra, non è come voi, non è in Dio come voi lo siete, non è per Dio come voi lo siete, non è secondo Dio come voi lo siete.
Dico menzogna?
Non la dico affatto!
Io dunque non sono come voi, ed infatti io non ringrazio il Dio Padre di non essere come voi, quanto invece lo ringrazio d’essere come sono, libero da dottrine e dogmi di uomini.

Ditemi Fratelli tutti! Ditemi!
Qual dottrina ci insegnò il Cristo?
Qual dogma ci insegnò il Cristo?

In verità vi dico, il ringraziare il Dio proprio di non essere come chi è contro voi, è già dogma, è già dottrina del credo vostro.
Voi infatti credete per vero ed indiscutibile l’essere nel credo perfetto!
Non è forse un dogma questo? Il credere senza dubbio alcuno, il credere indiscutibilmente, il credere d’essere nel vero indiscutibile… è dogma dal quale nasce la dottrina vostra che sostiene il dogma stesso: è una mostruosità frutto del maligno!
E’ infatti un serpente che si mangia la coda, una mostruosità che non ha ne’ inizio, ne’ fine.

Vedete Fratelli?
Sono come voi?
Non lo sono!
E di questo ringraziate il Dio vostro, invece di cercare il difetto vostro.
Ben valutate il mio difetto sulle parole che v’ho rivolto, ma non in misura pari valutate il vostro difetto, perché credete di non essere nel difetto come io lo sono a motivo del credo vostro.
Questo fece il fariseo.
Questo voi fate.

In verità vi dico, il giorno in cui dubiterete del credo vostro, avrete aperto la porta della fede che porta al Dio Padre Onnipotente.
Quel giorno, quando aprirete questa porta della coscienza allo spirito vostro, similmente faranno tutti coloro che non sono nel credo vostro, come tutti coloro che non sono di credo alcuno.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 18,9-14.
In quel tempo, Gesù disse questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano.
Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».

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