martedì 8 marzo 2016

Vangelo di Luca 15,1-3.11-32 (06 Marzo 2016)

L’inizio: „Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze”. 
La fine: „Bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.
L’inizio e la fine di cosa?
Chi fra voi sa rispondermi?
L’inizio e la fine… di una semplice parabola, di storie di vita umana o di qualcosa di molto più profondo e segreto?

V’è un Vangelo Segreto scritto nei vangeli vostri, vangeli dall’uomo scelti e selezionati, ma la potenza dello Spirito del Padre ha saputo lasciare traccia della Verità proprio là dove l’uomo l’ha voluta nascondere: non esiste posto più sicuro dove riporre il più grande dei tesori, se non quello di mostrarlo a tutti, e l’uomo credendo di ingannare Dio, ha invece custodito il Suo grande tesoro, che è la verità delle cose, la verità in merito al Cielo e dal regno del principe di questo mondo.

Credete voi nella potenza del Padre?
E credete voi in un Progetto Divino?
Vi chiedo ancora: per il vincere il male, è sufficiente il bene?
Che fece il padre verso il figliuol prodigo, per vincere il male che sorse in quest’ultimo?
Vi rispondo: lasciò che il figlio conoscesse il male, quel famoso albero della conoscenza del bene e del male che il Signore Jahvè proibì ad Adamo ed ad Eva: chi può intenda.
Un Dio che proibisce, ed un padre che concede.
In verità vi dico, v’è un Padre che ha concesso il male affinchè male più non sia.
Ed il Padre divise tra loro le sostanze, concedendo al Figliuol Prodigo potere sul mondo, concedendogli di divenire principe di questo mondo; è infatti per concessione del Padre Onnipotente che uno dei Suoi figli è divenuto principe di un mondo, dominandolo, sperperando la potenza del Padre in cose che nulla valgono innanzi alla realtà di una vita eterna nel seno del Padre.
Dico forse menzogna? Se infatti v’è un Dio Onnipotente, la potenza del figlio disperso è dal Dio Onnipotente stata concessa e data.
Dunque, dico menzogna? Non la dico!

Ma poi, colui che era morto tornerà alla vita, colui che era perduto verrà ritrovato: e questo avverrà per mezzo e merito dell’uomo, vittima sacrificale designata alla salvezza del Figliuol Prodigo, agnello immolato per vincere il male.

Il male si vince con il bene, che si serve del male per dimostrare ad esso stesso quanto esso sia inefficace innanzi al bene.

Voi avete un credo, ma esso è ormai alla fine dei suoi tempi.
Chi mi ritiene nella bestemmia e nell’errore?

Io vi dico, se accuso le vostre dottrine ed il vostro credo, nulla potete a me accusare, mentre invece potete accusarmi se sono in opposizione alla parola di Cristo.
Lo sono io?

Cercate in me l’opposizione a Cristo.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 15,1-3.11-32. 
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 
I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». 
Allora egli disse loro questa parabola: 
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 
Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. 
Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. 
Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 
Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. 
Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. 
Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 
Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; 
non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. 
Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 
Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. 
Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. 
Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 
perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. 
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 
chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. 
Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. 
Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. 
Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. 
Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. 
Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 
ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». 



2 commenti:

  1. Quindi abbiamo perso la giusta strada (la verità ) ma siamo in procinto di tornare da "peccatori" sviati alle corretta via (la verità )?

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    1. Re Artù. - Sì, certamente questo processo riguarda anche l'uomo, ma esso si estende a livello universale. Il Figliuol Prodigo non è l'uomo, quanto l'oppositore a Dio, che è anch'egli figlio di Dio, e dunque fratello di Cristo. L'uomo sarà chiamato ad essere imputato, accusatore, avvocato e giudice: imputato per i suoi errori, accusatore verso chi tenta l'uomo, avvocato di se stesso e giudice verso il Figliuol Prodigo. Argomento veramente lungo...

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